Matteo

Matteo, per chi non l’avesse conosciuto, era mio figlio.

Purtroppo, nel pieno della sua esuberante giovinezza, è stato aggredito da un male incurabile e ora non c’è più. Per un padre e una madre è un dolore indicibile, indescrivibile ed innaturale. Matteo non mi ha mai dato una delusione, mai.

Aveva un carattere forte, più le cose erano difficili e meglio riusciva a farle, forse un po' mi assomigliava ma lui era più forte di me. Quando aveva 15 anni e si è appassionato al reining, mi ha regalato un sogno, il più bello che un padre appassionato di cavalli come me potesse immaginare, fin dalle prime gare, grazie agli insegnamenti di Bernard, ha dimostrato le sue capacità che poi si sono consolidate con le vittorie dei campionati FEI europei e mondiali.

Quando ci ha lasciato molte cose hanno perso significato, ho pensato di chiudere l’allevamento, temevo di non farcela più ad andare nella nostra scuderia dove ogni cosa l’avevamo pensata e poi realizzata insieme, dove tutto mi parlava di lui. Non è stato così, Matteo non l’ha voluto. La sua energia, presente in ogni mio respiro, mi ha spinto a continuare il nostro progetto con l’obiettivo di rendere tutto ancora più bello di come lo avevamo immaginato insieme. Spero di farcela.

Voglio ringraziare tutte le persone del reining che sono state vicine a Matteo, sono tante, tantissime, in particolare grazie a Carlo ed Enrico, so quanto eravate suoi amici e so quanto vi manca.

Mi manchi tanto amore mio.

Papà